
Si lascia Tagliacozzo percorrendo la strada ciclopedonale Via Lungo Imele in direzione SE. Qui il traffico delle auto è ammesso ma soltanto ad una andatura di 30 km/h. (non molto osservata). Strada asfaltata e pianeggiante, da cui si dirama il sentiero che sale verso il santuario della Madonna dell'Oriente. Dopo 3000m ca. il percorso gira a NE verso la frazione di Colle S. Giacomo. Nei pressi dell'abitato la strada s'inerpica leggermente da 724 mslm a 755 mslm. Quindi esce dall'abitato, prendendo via Colle s. Giacomo e proseguendo in direzione N per altri 800 m, prima scendendo e poi risalendo fino alla q. 775 mslm. Da qui il percorso piega a NE e prende una strada di campagna sterrata, coincidente con un decumano della divisione agraria romana di Alba Fucens.
Dopo un tratto di 2300m entra nel paese di Sorbo, in piazza miliaria, così chiamata per la presenza di un cippo miliario romano, appartenente probabilmente all'antica Via Valeria, posizionato sul lato S della piazza. Da qui si prende Via Valeria in direzione SE, si passa sotto l'arco della Porta medievale, che si apriva probabilmente nelle mura del borgo fortificato e si esce dall'abitato. La strada, coincidente con l'attuale Via Valeria, scende gradualmente, con un percorso di mezzacosta, molto bello e panoramico sui Piani Palentini, teatro della celebre battaglia tra Carlo D'Angiò e Corradino di Svevia nel 1268, ed entra a Scurcola Marsicana dopo 1826m. Qui si può decidere di deviare dal percorso principale per fare una visita al Castello Orsini del XV sec. oppure proseguire in linea retta, discendente, lungo via della Vittoria, Via Porta Reale, fino a Piazza del Mercato, dove si trova la chiesa della SS Trinità. Da qui la strada prosegue verso SE fino a Corso Vittorio Emanuele, una splendida strada dall'elegante lastricato in pietre calcare e dalle antiche facciate dei palazzi che conservano ancora notevoli tratti dello stile medievale e rinascimentale abruzzese.
La strada antica segue Corso Vittorio Emanuele, in direzione NE fino a Piazza Giuseppe Garibaldi dove s'immette sulla attuale SS. n.5 Tiburtina Valeria. Da qui fino ai piedi della collina di Alba Fucens, la strada coincide con un altro decumano della divisione agraria di Alba Fucens, probabilmente il decumano massimo. Lungo questo tratto, in piccola parte persistente sull'attuale SS. n.5 ed in gran parte sulla strada campestre, si trovano alcuni monumenti di particolare interesse storico. Il primo è costituito dai resti della chiesa di S. Maria della Vittoria, edificata da Carlo d'Angiò per la vittoria su Corradino di Svevia, Essa si trova a N della strada, a 1325m da Piazza Garibaldi. Qui il percorso abbandona la strada statale e continua su quella campestre.
Nei pressi dell'autostrada Roma-Pescara dopo 1170, la strada piega verso NO, poi, dopo 400m verso NE, passa sotto il ponte dell'autostrada, gira immediatamente a SE e riprende, dopo 400m, l'allineamento del decumano della divisione agraria romana in direzione di Alba Fucens, verso NE. Dall'autostrada, dopo 100m si arriva all'incrocio con la SP. A N della strada campestre si trova un monumento funerario romano del tipo a torre, noto come "Monumento di Perseo". Dal monumento, dopo 1000m la strada giunge ai piedi della collina di Alba, dove inizia il percorso di salita alla città. Quest'ultimo è un tratto meno comodo di quello finora intrapreso, non solo per la pendenza, dal momento che si passa da 760 a 960 mslm, ma anche per il sentiero piuttosto stretto, chiuso in alcuni punti da ostacoli di filo spinato per evitare che gli animali al pascolo possano finire sulla provinciale, per la vegetazione spontanea cresciuta anche in mezzo al sentiero, per la presenza di acqua di superficie che rende scivoloso il fondo argilloso e per l'assenza di segnali che indichino la direzione.
Cionondimeno si tratta di un percorso molto suggestivo e bello dal punto di vista panoramico e naturalistico; anche le difficoltà sopra descritte contribuiscono a suscitare nel camminatore la sensazione di essere un antico viandante che aveva come meta la colonia romana. Lungo il percorso si possono vedere le strutture della Fonte Fullonica, antica fonte romana, riutilizzata e ristrutturata in epoche successive, anche in età moderna. Si entra ad Alba Fucens da Porta Fullonica.
“Monumento di Perseo”, 20 m ca. a N della strada campestre (D.a VI) si trova il nucleo cementizio di un monumento funerario ‘a torre’ in cattivo stato di conservazione; da questa località provengono numerose epigrafi funerarie, indicative della destinazione funeraria dell’area: CIL IX 3925, 3935, 3942, 3944, 3945, 3947, 3951, 3964, 3967-70, 3987, 3989, 3990, 4025, 4029, 4031, 4032, 4040. Questo tipo di monumenti funerari è molto diffuso nell'Italia Centrale, soprattutto nell'area sabellica e prende il nome dalla loro caratteristica forma. Essi si presentano, nella maggior parte dei casi privi del rivestimento lapideo o marmoreo originario, ridotti al solo nucleo cementizio, spesso dagli spigoli arrotondati, a causa dei fenomeni di erosione naturale. Nella parte bassa, in alcuni casi, si notano delle aperture a forma di grotticella, dovute all'azione di scavatori clandestini, alla ricerca di eventuali "tesori". Si tratta di monumenti di una certa importanza, di età tardo-repubblicana e prima età imperiale che si disponevano a lato delle strade di grande percorrenza. Essi potevano essere formati anche da tre corpi di fabbrica: uno zoccolo largo, una base e un elemento superiore di coronamento. Il nucleo cementizio era realizzato con gettate stratificate. Il rivestimento poteva avere un fregio decorato e un'iscrizione funeraria.
Tagliacozzo
Massa d’Albe