
All'interno del borgo si prende per via Arco Scuro fino alla fine dell'abitato; da qui la strada continua per una stradina asfaltata per 600m ca fino ad un tornante dove si lascia la strada asfaltata per prendere un sentiero che taglia le linee di livello per confluire sulla SS. n. 5 dopo 380m ca presso il km 83. Si continua sulla strada asfaltata SS. n. 5 per 3700m. fino alla ex casa cantoniera, all'inizio di Roccacerro, qui si piega leggermente a SE e si prende un sentiero segnato da tagliate nella roccia e muretti di sostruzione. Con molta probabilità qui il sentiero ricalca l'antico percorso romano. Questo tratto si snoda tra balze rocciose a tratti rettificate, a fianco di piccoli insediamenti rustici pastorali.
Dopo 500m si riprende la strada asfaltata Via Valeria, si passa tra le case del borgo per 275m poi si piega leggermente a N e si costeggia la costa rocciosa dove la strada antica, ancora percorribile è indicata da una alta tagliata utilizzata ancora oggi per l'arrampicata sportiva. Questo tratto è lungo 300m, poi si inoltra in una boscaglia non pulita fino ad incrociare una strada asfaltata che scende verso la statale. Da qui è preferibile attualmente continuare sulla strada statale, la strada antica è però ben segnata dalla presenza di muri di sostruzione in opera poligonale ricoperti da una fitta vegetazione. Nell'ottica del recupero dell'antico tacciato, sarebbe necessario pensare a liberare le strutture antiche e a ripristinare l'antico tracciato che corre quasi parallelo alla strada attuale per circa 200m.
Dopo aver seguito l'attuale SS n. 5 per 1400m ca. la strada piega a SE e prende una strada sterrata piuttosto dritta che costeggia la montagna. Qui la strada fiancheggia un ostello camping. Con un ratto rettilineo di 1530m la strada campestre arriva in prossimità dell'abitato di Tagliacozzo. In questo punto con una leggera deviazione si può arrivare a visitare i resti del castello di Tagliacozzo che domina il valico che introduce nel bacino del Fucino. Si gira leggermente verso NE e si arriva sulla strada asfaltata dopo 220m Da qui si prende Porta Valeria, passando davanti la chiesa di S. Maria del Soccorso e ad un bel fontanile. La strada a questo punto segue un percorso urbano che scende rapidamente verso Piazza dell'Obelisco. Lungo il tragitto alcuni tratti di mura in opera quadrata di blocchi di calcare di grandi dimensioni indicano il passaggio dell'antica strada romana.
Roccacerro , frazione di Tagliacozzo, è posta sul punto più alto del tracciato della via Valeria; conservò il suo ruolo di punto di passaggio ancora durante il Medioevo, quando ebbe il nome di Rocca Cerri e successivamente, divenendo possedimento della famiglia dei Colonna. Della via Valeria sono ancora conservate una tagliata della parete di roccia, perfettamente lisciata, e un poderoso muro di sostruzione in opera poligonale. I consistenti interventi attestano l’impegno profuso per la realizzazione dell’antica strada, secondo le più avanzate conoscenze e tecniche di epoca romana.
Sulla sommità del Monte Civita, sono ancora ben visibili i resti del Castello di Tagliacozzo e della cinta muraria che circonda il pianoro artificiale su cui sorgeva la parte alta del borgo medievale. All'angolo Nordoccidentale della cinta muraria, il castello, a pianta quadrata di 30m di lato è munito da quattro torri angolari, con il profilo "a punta di lancia", secondo il modello architettonico di età rinascimentale. Nel borgo, le fonti ricordano la chiesa di Santa Cecilia menzionata in una bolla del XII sec. Oggi, sono percepibili gli echi di quel fiorente passato nelle possenti strutture del castello e nei modesti resti dei muri di pietra e malta delle case, databili, in base ai frammenti fittili, presenti in superficie, probabilmente al XIV-XV secolo. I lati O e N della cinta difensiva sono rafforzati da torri rettangolari disposte a distanze non regolari; del muro si conserva prevalentemente la parte inferiore, visibile dall’esterno, impostata alla base del taglio artificiale praticato lungo il perimetro del pianoro, alto tra i due e i cinque metri. La parte in elevato è andata distrutta. Il muro occidentale si interrompe sul ciglio del dirupo. La muratura di queste strutture è costituita da un conglomerato di pietre e malta. Il lato SE del recinto, che si adegua al profilo irregolare delle balze rocciose che delimitano il pianoro, è invece costituito da una spessa muraglia di pietre a secco. Un segmento di mura in cementizio si stacca dal lato meridionale e con orientamento NO-SE, tagliando le isoipse, scende fino alla valletta sottostante, in direzione dell’abitato odierno; una torre rettangolare, sopra l’attuale strada statale, rinforza questo tratto in cui si apre la Porta Valeria, attraverso la quale passava l'antica strada romana, come sembrano attestare, oltre alla sopravvivenza del toponimo, anche alcuni tratti di muri di sostruzione in opera quadrata di calcare, visibili nei bassi delle case che costeggiano, a S, la strada. Le mura poi proseguono in direzione SE verso la parte bassa della città, fino a Piazza dell'Obelisco dove si trova un'altra porta, Porta dei Marsi . L'andamento delle mura oggi è segnato soprattutto dalla successione continua delle case, sorte sulla fortificazione.
All'interno della città odierna ci sono diversi importanti edifici: la chiesa di S. Francesco , risalente al 1300, con la facciata probabilmente rifatta nel 1400 come sembra attestare il rosone. L'interno, di fattura cinquecentesca, è ad unica navata, suddivisa in tre campate, coperte da volte a crociera e con il presbiterio rialzato. Un'urna bronzea contiene le spoglie del Beato Tommaso da Celano. Annesso alla chiesa è il cinquecentesco convento dei frati con il chiostro nel quale sono presenti alcune lunette affrescate con le storie di San Francesco.
Il palazzo ducale, eretto alla fine del 1300 e completato nel 1400 dagli Orsini. Architettonicamente si presenta come un imponete edificio che ha in facciata quattro bifore al primo piano e quattro ornate e centinate finestre al secondo. Il profilo a scarpa di rinforzo è il risultato di un interevento successivo. Notevole il portale rinascimentale. Anche il cortile d'onore è di stile rinascimentale, notevole è la finestra dei guerrieri, così chiamata dai due soldati in armatura sugli stipiti, probabilmente richiamanti il mestiere di condottiero di Roberto Orsini (1425-1476ca.). Particolarmente interessati sono anche gli affreschi quattrocenteschi che decorano la loggia al primo piano e la minore delle porte marmoree, finemente intagliata, attribuita ad un seguace di Francesco di Giorgio Martini. (Fonti: Abruzzo e Molise, Touring Club Italiano, pp. 237-237; Marco Bianchini, Edilizia storica della Marsica occidentale, pp. 62-66, Edizioni Dedalo Roma 2011)
Tagliacozzo
Sante Marie
Scurcola Marsicana