Corfinium, la città più importante dei Peligni, occupa un’area di particolare rilevanza per il controllo del territorio; situata sulla riva destra dell’Aterno, in età romana è attraversata dalla via Valeria, in direzione est-ovest, e dall’asse nord-sud che, lungo l’alta valle dell’Aterno e la conca di Sulmona, collega il mondo sabino con quello sannita. Per questa centralità la città diviene capitale degli insorti, durante la guerra sociale (91- 89 a. C).La città antica, sebbene coperta da quella moderna, conserva ancora notevoli resti monumentali, distribuiti nel contesto urbano e facenti parte del “Parco archeologico” La piazza principale corrisponde al sito del teatro, sulla cui curva si impostano le case; i muri in opera incerta sono ancora parzialmente visibili nelle ambienti sotterranei e di- segnano un diametro di 75 metri circa. La costruzione fu curata dal magistrato T. Mittio Celere, il quattuorviro quinquennale ricordato in una iscrizione, dei primi decenni del I sec.a.C.Un settore della città antica, organizzato su strade ad incroci perpendicolari, è stato scavato nella zona di Piano San Giacomo negli anni Novanta del Novecento, sulla base delle segnalazioni di A. De Nino. Nella porzione più vicina alla strada moderna alcuni ambienti appartenenti alle terme (I–III sec. d.C.), sono caratterizzati da colonnine di mattoni quadrati che sostenevano i pavimenti, al di sotto dei quali veniva immessa aria calda. La zona centrale è occupata da un grande edificio del I sec. d.C., interpretata come domus o sede di collegium (associazione), che si sviluppa intorno ad un grande giardino porticato con al centro una vasca polilobata ed un piccolo edificio con pavimento a mosaico, identificabile con un ninfeo. Lungo il lato occidentale del peristilio, in tre dei cinque ambienti sono conservati pregevolissimi pavimenti a mosaico a disegno geometrico, arricchiti da tarsie marmoree quadrate , in un caso, e da un disco di alabastro nell’altro. Due degli ambienti sono absidati e quello centrale, in allineamento con gli edifici del giardino, conserva ancora un basamento per l’alloggio di una statua o di altro elemento. Un’altra area del Parco Archeologico, lungo la via di collegamento tra Corfinio e Pratola Peligna, conserva i resti di un edificio sacro. Il tempio, del I sec. a.C., è costruito in opera incerta, con pavimento della cella a mosaico bianco e nero ; in uno degli ambienti a lato della cella fu rinvenuto un cammeo rappresentante l’imperatore Claudio, oggi esposto nel Museo archeologico. In un altro piccolo edificio, situato nei pressi, è stato riconosciuto un piccolo tempio o una struttura funeraria, eventualmente posta subito al di fuori delle mura della città.
Corfinio